L’isolotto del Tinetto ha una circonferenza di circa 300 metri ed è alto 18 metri sul livello del mare.

L’ isolotto del Tinetto sorge poco distante dal Tino, è poco più di uno scoglio, ma è molto importante perché vi si trovano i resti di antichissimi edifici religiosi e perché ospita una lucertola muraiola che vive esclusivamente in questo luogo.

Ospitò i primi eremiti che, attraverso gli scogli affioranti, potevano passare nell’isolotto dalla vicinissima isola del Tino. Conserva ancora i ruderi di un     
antichissimo monastero, forse femminile, a cellette minuscole, risalente al VI secolo. Non presenta vegetazione, eccetto rare erbe e licheni arsi dall’azione del mare.
Si possono osservare pregevoli testimonianze delle antiche architetture rurali: resistono infatti un sorta di "eremitaggio" del quinto secolo e una piccola chiesa a due navate. Ricerche storiche hanno dimostrato che si tratta della prima chiesa a due navate eretta in Liguria.
L'isola del Tinetto fu sede di un eremo medioevale, trasformato in "castigo" dai signorotti della zona. L'isola ospita al suo interno una grande caverna con un'apertura alta un paio di metri dal fondo di -19 mt. Dopo un percorso di una trentina di metri seguendo il raggio di luce che filtra dall'alto, si esce in un camino che si apre in superficie in una spaccatura della roccia al centro dell'isola. Il percorso di uscita prevede una deviazione rispetto a quello di entrata che comunque resta molto agibile.
Particolarmente suggestivi i giochi di luci e ombre formati dai raggi del sole.
Intorno all'uscita una colonia di Parazoanthus axinellae e formazioni di Petrosia ficiformis danno habitat a esemplari di Discodoris atromaculata e Flabellina affinis.
Facile l'incontro con gronghi, murene, aragoste, con la Paramuricea clavata già a partire dai -15 metri