Dal 1997 la Palmaria insieme a Porto Venere, le isole Tino, Tinetto ed alle Cinque Terre è stata inserito tra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

L’isola Palmaria è la più grande delle tre isole del Golfo della Spezia, di forma triangolare è divisa da Portovenere da un piccolo canale chiamato “La Bocche”.

E' inserita nel Parco naturale regionale di Porto Venere. Questo parco naturale nella Provincia della Spezia, in Liguria, comprende il comune di Porto Venere, con le isole Palmaria, Tino e Tinetto.
Pur essendo di dimensioni molto ridotte, presenta differenze paesaggistiche piuttosto rilevanti; i lati che guardano verso il Golfo infatti, sono rivestiti di vegetazione mediterranea mentre quelli che guardano verso il mare sono caratterizzati da alte falesie a picco sull’acqua nelle quali si aprono numerose grotte. In particolare la “Grotta Azzurra” che si può visitare anche in barca, e la grotta “dei Colombi” che, invece, può essere raggiunta solo mediante una corda che viene calata dalla scogliera.  
Quest’ultima ha un’importanza storica molto rilevante poiché al suo interno sono state ritrovate ossa fossili di animali pleistocenici, quali camoscio e gufo delle nevi e, soprattutto, resti di sepolture umane che sono la testimonianza della presenza stabile dell’uomo almeno cinquemila anni fa.  
Una visita guidata dell’Isola inizia dal molo del Terrizzo per poi proseguire lungo i bagni della Marina Militare; lungo il percorso si incontra il castello di Umberto I che risale al XIX secolo di fronte al quale sorge su di uno scoglio la “Torre Scuola”, fortificazione del XVII secolo. L’itinerario prosegue percorrendo una strada sterrata che conduce alla Cala della Fornace così denominata perché anticamente erano presenti fornaci adibite alla produzione di calce. Divenuta Parco naturale regionale, l’isola offre la possibilità di stupende passeggiate.
Continuando a percorrerla si incontrano antichi lavatoi dai quali inizia un sentiero contrassegnato da un segno rosso; da questa zona si può notare anche il tetto dell’ex Fortezza, ex carcere Umberto I.
Tracce del Paleolitico furono scoperte dal geologo G: Capellini nel 1869 ed i reperti sono conservati nel museo Civico della Spezia.
Attraverso un sentiero si giunge al Semaforo, una postazione militare situata nel forte Cavour,poi si può scendere alla punta C. Alberto e da qui tornare al Terrizzo.
Per chi ama il trekking c'è la possibilità di compiere il giro della Palmaria in poco meno di tre ore:il sentiero parte del Terrizzo e si snoda tra profumatissime piante di mirto e ginestra,toccando l'insenatura del Pozzale fino alla Punta Carlo Alberto; proprio di fronte si staglia con la sua inconfondibile sagoma la Chiesetta di San Pietro.